sabato 27 febbraio 2010

Being God

Sei mai stato così felice da piangere?
Sei mai stato bambino?
Sei mai stato un traditore?
Sei mai stato un grande aviatore?
Sei mai stato innamorato?
Sei mai stato un assassino?
Sei mai stato amato?
Sei mai stato in Africa?
Sei mai stato abbandonato a te stesso?
Sei mai stato omosessuale?
Sei mai stato coraggioso?
Sei mai stato senza una gamba?
Sei mai stato troppo stupido per fidarti?
Sei mai stato un eroe?
Sei mai stato arabo?
Sei mai stato un soldato ferito?
Sei mai stato alto, bello, con gli occhi azzurri?
Sei mai stato un proletario?
Sei mai stato un coglione?
Sei mai stato grasso?
Sei mai stato una puttana?
Sei mai stato nero?
Sei mai stato morente?
Sei mai stato sulla Luna?
Sei mai stato solo e insicuro?
Sei mai stato vecchio?
Sei mai stato condannato a morte?
Sei mai stato su un letto di ospedale?
Sei mai stato basso?
Sei mai stato ebreo?
Sei mai stato pazzo?
Sei mai stato una famosa rockstar?
Sei mai stato un alcolizzato?
Sei mai stato sulla cima di un monte?
Sei mai stato estasiato?
Sei mai stato deriso?
Sei mai stato un chirurgo?
Sei mai stato autistico?
Sei mai stato una donna?
Sei mai stato infelice?
Sei mai stato usato?
Sei mai stato cieco?
Sei mai stato passione?
Sei mai stato amicizia?
Sei mai stato odio?
Sei mai stato amore?
Sei mai stato un Dio?
Forse Dio è proprio questo...tutto ciò che siamo, siamo stati e saremo...tutti Noi...

giovedì 25 febbraio 2010

sabato 20 febbraio 2010

A me scappa la cacca

Facebook è diventato ridicolmente importante negli ultimi tempi, anche qui in Italia. Dico "ridicolmente" perchè i telegiornali riescono a inserirlo in qualsiasi puttanata. Personalmente lo trovo uno strumento utile sotto vari aspetti. Per esempio da noi viene usato per comunicare orari, partite, allenamenti con la squadra.

ALLENATORE (per la privacy lo chiamaremo Mr.Corny):

NOI INCONTRIAMO TRAVO-CASTELLANA-COSTAZZURRA in 10 giorni.
E' un clima partita che parte da oggi e finisce Venerdì...
9 punti su 9 indispensabili ogni altro risultato non ci serve.

Io sono carico e VOI?

Compagno di squadra #1:

somma....mi sono alzato adesso da letto...adesso come adesso non sono molto carico...magari dopo un pò di più.... ;-)

Io:

Beh in realtà dovremmo parlare di cosa intendi per la parola "carico". Come ben sapete "carico" può riferirsi, secondo una prima ipotesi a, all'essere pieno di energie ma, a scanso di equivoci, ricordo che "carico" potrebbe voler dire anche (la chiameremo ipotesi b) che sto trasportando qualcosa di pesante che, ovviamente nel contesto pallavolistico in cui ci troviamo non sarebbe sicuramente di aiuto limitando i movimenti del giocatore, nonchè la velocità di spostamento (particolarmente importante per i palleggiatori) e ovviamente l'efficacia dei salti, senza contare l'affaticamento precoce al quale si andrebbe incontro. Una terza ipotesi c potrebbe essere l'intendere "carico" con il fatto di aver assunto bevande alcoliche e/o sostanze stupefacenti, nel quale caso, la domanda "siete carichi?" andrebbe a indagare la nostra integrità fisica al fine di poter giocare al massimo delle nostre disponibilità fisiche senza dover temere l'eccesso di potere riducente dovuto all'etanolo o le varie implicazioni psicosomatiche della droga. Ovviamente c'è anche un ulteriore significato di tipo gerarchico (cui ci riferiremo come ipotesi d), nel senso che il nostro allenatore si definisce carico forse nel senso di "farsi carico" della responsabilità delle nostre vittorie/sconfitte e dunque ponendoci la domanda si interroga sul nostro coinvolgimento nella vita di squadra, per sapere se ciascuno di noi sente parte della responsabilità di ciò che accade in campo a prescindere da quanto, come e con chi gioca. Vista il colorito dopo l'amichevole dell'altra sera si potrebbe anche assumere che il "carico" stia per il rossore assunto in volto dal suddetto allenatore (rabbia? emozione? vergogna?) durante queste fasi preparatorie alle partite, anche se dovrebbe, in tal caso, essere più chiaro sulla causa prima del rossore in volto, cosicchè noi si possa rispondere adeguatamente.

A chiunque sia riuscito ad arrivare alla fine di questo sproloquio posso solo dire: complimenti, hai perso n minuti del tuo tempo a leggere un puro esercizio retorico (ma ad alto tasso di simpatia e umorismo) che ho fatto solo perchè avevo voglia di fare e, sì, perchè sono in fase cazzeggio post-esame, ma che ha toccato vertici linguistico-informativi assolutamente notevoli.

Saluti squadra. THIS IS SPARTAAAAAAAAAAAAAA

Non chiedetemi perchè l'ho scritto, non vi saprei rispondere...

Compagno #1:

beh pensavo fossi stato l uniko a dire una cagata...ma non mi sento solo...

Compagno #2:

"appellandomi per cognome" daiiiiiiii! xkè devo leggere solo le vostre stronzate sulla posta di facebook invece ke dei messaggi carini...ke palle!

Compagno #3:

Nonostante abbia trovato il tuo monologo divertente e simpatico, lo definirei soliloquio in quanto ritengo che non importi a nessuno della squadra le tue capacità linguistiche e di retorica ;) ( non lo assumerei come un esercizio di retorica poichè ha lasciato una domanda aperta comune a tutti: dove compri la gangia??
Detto questo io sono carico, nell'unico senso che si possa intendere in questo contesto!

Io:

oh oh ohhhhh...how many closed minds am I surrounded with? Free your soul my dear padawan and you'll reach the FORK...i mean the FORCE!
ah...ti riserverei di rivedere la tua definizione di soliloquio, dato che stavo parlando con gente reale e non frutto della mia immaginazione in questo caso...quindi monologo è forse più corretto...o forse intervento-che-non-c'entra-nulla...o chissà...zuppiera magari...

Compagno #4:
UUOOOOOOOOOOOOOO;-)

Se vi state chiedendo "ma perchè?!?"...è tutto corretto, avete ragione voi...

Mister Corny:

questa sera sicuramente proseguirai nel tuo "SOLILIQUIO" (Perchè non ci sarà nessuno ad ascoltarti) sperimentando la flessione delle braccia intervallata a semplici esercizi di aritmetica, nello specifico sommatoria sino a scoprire di quanto tempo necessita la tua struttura scheletrica per raggiungere il punto di fatica (Definizione di Meccanica).

;)

Compagno #5:

A me scappa la cacca

Non credete che quest'ultimo intervento riassuma tutto in modo chiaro e lampante?

Interessante cosa venga fuori quando non hai idee, vero?

giovedì 18 febbraio 2010

I'm back

Non so a chi possa interessare il fatto che io sia di ritorno ma vabbè. Il periodo esami si è chiuso, con il sottoscritto vittorioso! Quindi mi scuso per il periodo di assenza e bla bla bla, tornerò a postare cose inutili e bla, bla bla.

martedì 2 febbraio 2010

Strangers (part - 3)

Aprì gli occhi di scatto, col fiato corto e il cuore all’impazzata. Era lì, sul treno, accucciato sullo stesso sedile di prima. Lo stesso sedile del suo sogno. Dex dormicchiava ancora con le cuffie nelle orecchie. Nate si alzò tremante cercando di ricomporre le idee. Questo era veramente troppo. Questi “sogni” w qualunque cosa fossero erano qualcosa di anormale. Il treno cominciò a rallentare, stavano per arrivare a una delle stazioni di collegamento. « Dex! » « Uhm…? » biascicò quello levandosi una cuffia « No, Nate non siamo ancora arrivati … » disse guardando fuori dal finestrino. « Scendiamo! » « Scendiamo? » « ORA!!! ». Nate si trovò a urlare senza volerlo. Sapeva che restare lì era un errore. Quel sogno…no, non poteva essere reale … e se lo fosse diventato? « Ma sei fuori?!? E che ci andiamo a fa… ? » « Senti, non ho tempo per spiegartelo, solo fai quello che ti dico Dex… » lo guardò con l’espressione più seria che riuscì a trovare nel suo repertorio. « … ti prego… ». Dexter rimase qualche secondo a guardarlo, perplesso. Si alzò e mise la tracolla in spalla « Spero che ci sia un buon motivo » borbottò, ma si alzò e si diresse verso l’uscita. Nate, sollevato lo seguì. Scesero dal treno e Nate si diresse verso la piccola sala d’attesa. Si piazzò lì, in attesa, scrutando il tabellone elettronico. Il treno successivo delle 8.50 era già segnato lì, a caratteri arancioni su sfondo nero. Dexter si fermò sbuffando accanto all’amico. Dopo qualche minuto sbottò: « Mbèh?!? Che facciamo?!? » « Aspettiamo… » «Nate Thomas! Mi vuoi spiegare che diavolo stiamo facendo qua!?! » « Un attimo di pazienza Dex…Dio, spero di sbagliarmi, quanto spero di sbagliarmi… » mormorò Nate preso dal panico. Sul momento non aveva considerato che il treno, in ogni caso, non era vuoto. Non aveva pensato a dire alla gente di scendere, che c’era un pericolo. Ma cosa avrebbe potuto dire?!? Che aveva avuto una premonizione? L’avrebero preso per pazzo. « Sbagliarti? Sbagliarti su cosa? Ti giuro che se non mi dici cosa sta succedendo… » « Senti io…io ho fatto un sogno » Dexter alzò un sopracciglio « Un sogno? » « No beh… non era proprio un vero sogno. Era tutto così chiaro, come se lo stessi vivendo come una premonizione e… so che suona stupido e assurdo » disse in risposta alla fronte sempre più corrugata dell’amico « ma il treno faceva un incidente e… e… » si interruppe. « Fammi capire » disse Dexter con un filo di voce « siamo scesi dal treno perché tu hai avuto una premonizione » quasi urlò, alla parola “premonizione” « del nostro treno che deragliava!?! ». « … » « Guarda, non so nemmeno cosa dirti » era infuriato. «E ora cosa stiamo aspettando, di grazia? Me lo sa dire mister veggente?!? » « Beh… se ci sarà davvero un incidente tutti i treni verranno ritardati…no? » disse cautamente. Dexter lo guardava inviperito. Poi scrollò le spalle e sospirò « Va bene, vediamo… vediamo…ma prendiamo il prossimo treno e me ne torno a casa! Tanto ormai la mattinata è andata completamente! » Nate in quel momento aveva già smesso di preoccuparsi di Dexter. Di fare pace se ne sarebbe interessato dopo aver risolto i problemi ben più urgenti. Passarono cinque minuti senza che nulla accadesse. Ne passarono dieci. Dexter continuava a borbottare e mugugnare a mezza voce, ma Nate era concentrato solo sul tabellone. Le 8.54. Per quell’ora il treno doveva essere quasi a destinazione. Poi comparve un numerino, sul tabellone. Un 10’. E i numeri cominciarono a comparire vicino a tutti gli orari. In due minuti, tutti i treni erano in ritardo. La voce metallica dell’altoparlante scandì: « Ci scusiamo con i signori viaggiatori, » Dexter si voltò verso il tabellone e sgranò gli occhi « ma i treni subiranno ritardi a casusa di problemi sul binario. ». Le poche persone in attesa esibirono facce miste tra rabbia, frustrazione e accettazione. Solo Dex era inorridito. Nate si sedette, con la testa tra le mani. Come era possibile? Era successo davvero? Se fosse solo una coincidenza? « Magari…magari è solo un guasto Nate…» biascicò Dexter. « Già, magari hanno qualche problema con le linee… ». Nessuno dei due sembrava convincente.
Il problema era più grave di quanto i due si augurassero. Nella stazione si sparse la voce che era deragliato un treno. « Sì, sì c’è un bel casino…» disse una giovane donna in tailleur a un’amica. «Cause sconosciute. Tzè, è quello che vorrebbero farci credere! Sarà senz’altro colpa della scarsa manutenzione…»continuò un anziano signore con l’impermeabile e la ventiquattrore. Nate e Dex erano seduti, che captavano brandelli di conversazioni. Non parlavano. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Il cellulare vibrò nella tasca di Nate. Lo schermò indicava due sms non letti, uno risalente a quasi un’ora prima, intorno alle 9. Evidentemente prima non l’aveva sentito. Sapeva già chi era. Liz gli chiedeva dove si era cacciato. Infatti entrambi i messaggi erano suoi. Cliccò su “rispondi” e si bloccò per un momento. Poi le scrisse semplicemente che i treni avevano preso per lui la decisione di non farlo viaggiare quel giorno e che si scusava per non averglielo detto prima. Spiegare tutta la faccenda non era davvero consigliabile in quel momento. Più ci pensava e più le cose non avevano senso. Sembrava tutto collegato, le stranezze che gli erano capitate negli ultimi due giorni. Eppure allo stesso tempo ogni cosa sembrava essere completamente slegata, indipendente. Nate non riusciva a trovare spiegazioni razionali. E ciò lo mandava in bestia. Alla fine si alzò in preda allo sconforto e se la prese con un addetto allo sportello. Fu un’ottima scelta, perché scoprirono un autobus sostitutivo che li avrebbe riportati a casa. Dexter, durante il viaggio, cercò cautamente di ottenere maggiori dettagli da Nate, senza successo. « Non ho idea di quello che stia succedendo Dex, ma di certo non ti coinvolgerò ». Da quel momento Dexter cominciò a protestare e Nate si chiuse in un silenzio tombale fino all’arrivo. Arrivato in casa, con i suoi ancora al lavoro, si buttò sul letto sbuffando. Avrebbe voluto urlare. Spaccare qualcosa. Qualunque cosa pur di avere una vaga idea di ciò che gli stava succedendo. Il cellulare vibrò di nuovo. Dexter che scriveva: « scusa per oggi. Sai che se succede qualcosa io sono sempre qua, vero my friend? ». Il messaggio lo calmò. Chiuse gli occhi. Prima che il sonno e la stanchezza avessero il sopravvento su di lui, si ripromise di chiamre Dex e spiegargli cosa accadeva. « Come se potessi spiegarglielo, non ne ho idea…» fu il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi profondamente.
Aprì gli occhi. Stavolta non aveva sognato, sembrava. Ma c’era qualcosa di strano. Sentiva come se qualcuno lo avesse costretto a svegliarsi, come se lo avessero scosso. Anzi, era più come se qualcuno lo avesse urtato involontariamente, costringendolo fuori dalle braccia di Morfeo. Era già buio. Nate era ancora steso sul letto, indeciso se alzarsi oppure no. Un’ombra. Veloce, fulminea. Sotto la luce della luna piena che illuminava il cielo invernale guizzò una lama verde, diretta al petto di Nate.

lunedì 1 febbraio 2010

Fortuna audaces iuvat...ma a me manco di striscio

E dopo 2 settimane di studio disperato, alternato a ore di canzoni cantate a squarciagola, si sono notati miglioramenti.
a) pare che la biochimica inizi a entrare nella capoccia
b) i vicini hanno smesso di lamentarsi per le urla e le stonature
Arriva il giorno delle prove in cui devi dare il tutto per tutto e cosa ti succede? Ti viene............l'influenza. Il commento sulla mia voce è stato "Eh vacco, sembri un travione...vai da Marrazzo pure te?!?". Ora. Non voglio dire. C'è di peggio. Però un po' lo senti che qualcuno ti prende per il culo eh.
E vorrei dire a quel qualcuno che si è divertito, che almeno non faccia scherzi con l'esame del buon Amos Casti (chessò, causando un mega-sciopero di trenitalia a sorpresa...)