giovedì 24 dicembre 2009

Cazzo mene del Natale??? Io mi faccio i cazzi miei

Ho letto un libro, ma è passato tanto tempo e non mi ricordo il titolo, nè tutta la storia. So che c'era un indiano, uno di quegli indigeni americani che fanno la pubblicità alle Mentos, che andava a vivere con questa famiglia americana per qualche strano motivo. Non riesco a ricordarmi la trama, maledizione, ma mi è rimasto impresso un discorso di questo nativo americano. Parlava della fretta, del poco tempo che dedichiamo alle cose, della scarsa attenzione a ciò che ci circonda. Diceva di poter viaggiare in due modi: a cavallo, raggiungendo la sua destinazione in tempo utile, oppure a piedi. Andare a piedi, anche con un po' di ritardo era quello che preferiva. In questo modo riusciva a osservare tutto ciò che si trovava di fronte, per la sua strada; incontrava gente, si fermava se qualcuno lo invitava a casa propria. Sarebbe un bel vivere. Coi nostri ritmi non è possibile (lo dice un pendolare sincronizzato con Trenitalia eh...). Eppure cerco di prendermi qualche momento di "slow motion", in cui riesco a osservare, pensare, riflettere. Solo poco tempo fa ho notato, in una grande via del centro, un palazzo completamente diverso da tutti gli altri, molto più antico, stile architettonico lontano dai suoi "vicini" coi quali fa abbastanza a pugni. Quante cose ci perdiamo ad andare ai mille all'ora? Quante persone non conosciamo? Quanti particolari ci facciamo sfuggire a passare in bicicletta a tutta velocità perchè il 7.52 sta per partire e la tua sveglia è sì, suonata, ma tu sei più suonato di lei. Ieri però, su suggerimento dello StranierodiElea, sono riuscito ad andare sul Po. E nonostante il gelo, la neve e la pioggerellina c'erano i gabbiani. Che io non avevo mai visto in questa lurida città, su questo lurido fiume.
Lo so, è una riflessione stupida ma è sicuramente più utile cercare di prendersi qualche periodo per sè stessi piuttosto che strombazzare le solite cose su "siamo tutti più buoni", "pace e amore", "porgi l'altra guancia" et ceteram. Meno ipocrisia, please.
Buone Feste a tutti i (pochi) poveracci che si prendono la briga di leggere quello che butto in questo spazio etereo. Per me, è più utile di quanto pensiate. Per voi, spero sia stimolante. Se non lo è, pazienza. Io mi faccio i cazzi miei.

AUGURI DA DOC GERO

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