sabato 5 dicembre 2009

My Road - II

La strana cena al messicano. Il nuovo compagno di squadra totalmente allupato e un po' pazzo (però simpatico, dai). La Gaia che continua a ridere. Quell' ecuadoreno che ti chiama "fratello" e che è troppo tempo che non ci si vede. La conseguenza è che ti fa scompisciare ogni tre per due. Il dj che conosce tutta la mafia latino-americana. E scopri così che le scene da film (presente quando tutti fanno un cerchio intorno ai due e questi si sparano/si prendono a botte/si sfidano a passi di hip-hop???), ecco quelle succedono davvero. Il giusto sms nel giusto momento della serata, quello che, inaspettatamente, ti fa commuovere un po'. L'assurda idea del locale di scambisti a Milano. Conclusione serata con passeggiata notturna solitaria. E ti trovi a pensare che anche se non te ne frega niente della mafia sudamericana ti senti fortunato a conoscere gente con cultura e abitudini così diverse dalle tue. E quello strano rapporto non detto del tipo "tu sei fuori dal mio mondo ma pian piano ci si viene incontro". Il che significa che prima o poi verrò trascinato in qualche disco latinoamericana, jeans slargone, cappellino e catenozza al collo. Ma anche quella intesa (detta ancor meno, per carità, l'orgoglio latino!!!) "se hai bisogno, nel dubbio, chiamami che forse una mano te la posso dare". Entrambi sappiamo benissimo che ci sono cose di cui non parleremo mai. Ma non importa, perchè è giusto così.E ancora una volta, ti ritrovi a pensare che la vita è bella per le persone che incontri. Per i rapporti che instauri. E ancora una volta capisci che dedicare la vita agli altri è la cosa migliore che si possa fare. Per loro. Per te stesso.

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